Il decennale di Museion

Nel 2008 la sua Zuerst die Fusse, con quella rana verde crocifissa, boccale di birra in una mano e un uovo nell'altra, scatenò un fiume di polemiche e il biasimo persino di Papa Ratzinger. Di acqua sotto i ponti ne è passata è il Museion, il Museo d'arte moderna e contemporanea di Bolzano, il 25 maggio compie dieci anni nel suo futuristico palazzo di vetro disegnato dagli architetti KSV di Berlino. E per festeggiare, in un anno pieno di eventi, il suo #10YearsOn riparte proprio da lì, da Martin Kippenberger.
''Per me quella mostra era un conto aperto - spiega oggi la direttrice Letizia Ragaglia, al tempo curatrice - Volevo un'occasione per togliere a noi una certa nomea e per riposizionare lui nella storia dell'arte, per far capire che, sì, era l'enfant terrible, il clown, il provocatore. Ma non solo''. Così è nata ''Body Check. Martin Kippenberger - Maria Lassnig'' (2 febbraio-6 maggio), mostra a cura di Veit Loers (guest curator 2018), costata ''il doppio degli 80-90 mila euro delle nostre mostre'', che per la prima volta lo accosta a un'artista femminile che ha segnato l'arte degli ultimi decenni, inserendolo in un più ampio contesto storico-artistico. 
Oltre 60 opere, tra dipinti, disegni, video, dagli anni '90 ai 2000, alcune inedite per l'Italia, che l'allestimento curato dall'architetto Marco Palmieri ha posto in due percorsi ''che si guardano ma non si toccano - spiega la direttrice - perché sappiamo che i due furono contemporaneamente a Vienna, tra la fine degli anni '70 e gli '80. Avevano molte persone in comune e sicuramente conoscevano il lavoro l'uno dell'altra, ma non sappiamo se si siano mai incontrati. 
L'idea - prosegue - è raccontare come abbiamo entrambi lavorato sul corpo. La Lassnig facendolo diventare un tutt'uno con la sua arte''. Kippenberg, invece, che era stato anche impresario, programmatore musicale di un club a Berlino, scrittore, ''prendendosi quasi in giro, con echi grotteschi, usando il suo essere sofferente, non per provocare la Chiesa. E' importante - torna a riflettere la Ragaglia - come un museo mette l'opera dentro un contesto. Questo forse non era accaduto 10 anni fa''.

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