L'Ue sceglie la Cina come frontiera del futuro


L'Europa è la meta dei sogni di moltissimi cinesi ma dei 129 milioni che vanno in giro per il mondo solo poco più di 12 milioni riescono a realizzare il loro desiderio e quasi 1 milione e mezzo arriva in Italia. Il perché non va cercato solo nelle possibilità economiche (la classe media in Cina è in crescita esplosiva) ma in una serie di fattori che l'Ue, se non vuole perdere una partita economica decisiva visto il numero dei cinesi e la loro alta capacità di spesa, deve risolvere. 

Si parte dalle "beghe" burocratiche come i passaporti (meno del 9% dei cinesi lo ha) e i visti (è molto più facile ottenerli negli Usa) fino ai metodi di pagamento che in Cina passano tramite smartphone e al grande ostacolo della lingua. Di tutto questo si è parlato all'inaugurazione dell'Anno del turismo Europa-Cina che ha fatto radunare a Palazzo Ducale - nella Sala del Gran Consiglio, una delle più belle e maestose d'Europa - oltre 700 tra personalità del mondo politico e imprenditoriale, operatori e giornalisti europei e cinesi. "Il turismo - è il messaggio del premier cinese Li Keqiang inviato oggi per l'inaugurazione - è una chiave importante per lo sviluppo dell'economia e del livello culturale e sociale.

Trecento anni fa Marco Polo è partito proprio da Venezia verso la Cina. Quest'evento è l'inizio di un processo per promuovere la collaborazione tra la Cina e l'Ue, non solo per avere uno scambio economico ma anche culturale". "Siamo onorati che sia proprio la nostra Venezia, patrimonio dell'Italia ma anche dell'Europa e del mondo intero, a ospitare l'apertura dell'Anno" ha spiegato il sottosegretario Mibact Dorina Bianchi che annuncia la firma di un protocollo con la Cina per valorizzare non solo le grandi città ma anche i siti Unesco e le aree rurali.
    
"In quest'anno - scrive il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani - dobbiamo impegnarci a far aumentare il numero dei turisti in Europa spingendo sulla rivoluzione digitale e sulla formazione, usando meglio i fondi europei e unendo al massimo le nostre forze nella promozione. Poi dobbiamo semplificare la vita agli imprenditori e anche a chi vuole venire da voi".

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